Perché l'Abito da Sposa è Bianco

Una cosa è certa: quando pensiamo all’abito da sposa lo immaginiamo bianco. Perché? Forse perché siamo convinte che sia sempre stato così. In realtà la tradizione è relativamente giovane. E soprattutto non è nata in Italia o in Francia. Per trovare la prima testimonial dell’abito da sposa in bianco bisogna salire sulla macchina del tempo e atterrare in Inghilterra nel 1406, anno del matrimonio della principessa Filippa.

Colori e significati: l’abito da sposa tra età antica e medioevo.

Ma prima del bianco, cosa indossavano le spose? Beh, come scritto nell’ultimo post dedicato al velo da sposa, nella Roma repubblicana e imperiale, ma anche nella Grecia classica, la donna durante la cerimonia indossava una sopraveste stretta color zafferano e il capo adornato dal flammeum.

Anche durante il primo medioevo l’abito era un caleidoscopio di colori. In quell’epoca, come anche in passato, il matrimonio non era l’altare dell’amore, me era il simbolo delle alleanze tra le famiglie più facoltose: un vero e proprio contratto politico oltre che un accordo economico. L’usanza era quindi quella di mostrare la forza, il prestigio e la ricchezza del casato. Per questo motivo l’abito della sposa era realizzato con tessuti preziosi e variopinti e agghindato da gioielli sfarzosi.

Questo valeva per le spose più abbienti. E per le più povere? Certo non potevano permettersi questo lusso, ma potevano riprendere le scelte cromatiche vivaci delle coetanee più ricche.

Filippa, Maria Stuart e Vittoria sposano il bianco

Eh sì, proprio come avevo anticipato, l’abito virginale bianco fu utilizzato per la prima volta in Inghilterra da Filippa. Ma la testimonial più importante fu senza dubbio Maria Stuart che quasi 150 anni dopo lo indossò alle nozze con il delfino di Francia Francesco II.

Alta 1,80m, slanciata, i capelli tendenti al fulvo, la pelle candida e i tratti dl viso delicati e regolari: Maria Stuarda non era solo un sex symbol del XVI secolo, ma era anche una grande innovatrice nel campo del fashion. Aveva 16 anni quando si sposò e per l’occasione indossò un abito nuziale bianco che sbalordì la corte. Il motivo? L’abito bianco in Francia era da sempre associato al lutto.

La sfortunata regina lanciò una moda che avrebbe raggiunto l’età moderna, il nuovo mondo e si sarebbe consacrata durante l’età vittoriana, non solo tra i ceti aristocratici ma anche fra le masse popolari. Furono proprio le nozze della grande regina Vittoria nel 1840 con il principe Alberto di Sassonia a lanciare il trend in Gran Bretagna e nei Dominions. E il tutto grazie a una foto che la ritraeva con l’abito bianco adornato da finissimi merletti.

Damigelle, nonne, suocere e mariti

Spesso quando la futura sposa viene in Atelier a scegliere l’abito è accompagnata da amiche/damigelle, mamma, nonna e suocera. E’ un rituale tradizionale che resiste nel tempo nonostante i legami familiari siano meno stretti rispetto a un secolo fa. Questo circolo matriarcale consiglia, orienta e aiuta la protagonista del grande giorno nella scelta. Ma è così ovunque?

In realtà c’è una curiosità che arriva dai nativi americani, per la precisione dalla tribù Hopi. A cucire l’abito della sposa non sono le sarte, ma il marito e il resto della comunità. Come mai? Probabilmente perché il matrimonio non è concepito come un evento privato, ma come una festa pubblica.

Il significato dell’abito da sposa bianco

Dunque la scelta del bianco ha una sua storicità che è diventata tradizione dopo un viaggio durato secoli. Ma su questa scelta cromatica è stata cucita in maniera sartoriale tutta una simbologia, secondo la quale il bianco rappresenta:

  • Eleganza

  • Candore

  • Purezza

  • Raffinatezza

Quattro 4 doti o qualità, alcune morali, altre stilistiche, che qualificano della futura sposa e il sacramento che sta per ricevere.

Spero di aver soddisfatto alcune delle curiosità su un argomento che a volte si dà troppo per scontato, ma che invece cela dei significati allegorici molto profondi.

Ci vediamo alla prossima puntata del blog.